Strade Proibite

 

 

“Da quando abbiamo montato questi dispositivi non c’è più
l’ombra di giovani all’esterno dei nostri negozi, finalmente!"

 Questo il commento soddisfatto di un negoziante sui nuovi “sfolla-giovani” :
congegni che emettono un rumore talmente stridulo e assordante da risultare
inascoltabile dalle persone da 0 a 15 anni, ma che dagli adulti viene percepito
con minore intensità.
No, assolutamente non è uno scherzo ma una scena di vita quotidiana londinese
dove oramai molti negozianti hanno deciso di applicare gli sfolla-giovani  : “ne combinavano di tutti i colori” dice uno
di loro alludendo ai gruppi di ragazzi e ragazze che si riunivano per le strade
londinesi. Il problema sicurezza, dopo aver ammesso e giustificato la
militarizzazione delle nostre città, viene risolto ancora una volta con metodi
inadeguati e, dopo i campi rom, altro focolaio di pericolo non può che essere
il ritrovo di noi ragazz* , covo di possibili bulli, presunti teppisti e
vandali indisciplinati, termini tra l’altro molto in voga ultimamente.

Se caratteristica peculiare dell’uomo è la socialità, per una società fondata
sull’alienazione la sua repressione, non può che essere uno dei primi obiettivi.

 
Eliminando ogni spazio di libera aggregazione hanno ben pensato quindi di
eliminare anche la nostra voglia di socialità, che non potendosi esprimere
nelle scuole e nelle strade, sempre più spesso videosorvegliate, viene così
confinata nei supermercati dello svago controllato a pagamento.
Le strade, in passato, hanno sempre rappresentato il luogo di incontro per
antonomasia, e in quanto tali non possono che essere fastidiose: in esse la
socialità e l’aggregazione trovano libera espressione e si svincolano dalla
fruttuosa merceficazione che ne fanno locali, pub e discoteche.
Nella società degli appartamenti-cella, della tv-unico-"svago" e
della militarizzazione e del divieto delle strade, anche al potere è sempre più
chiaro quanto aggregazione possa essere sinonimo di sovversione.

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