Ritalin a scuola: l’obbedienza in formato pillola

 

 

«E’ possibile insegnare al bambino le cose con efficacia». Così nelle scuole bolognesi l’associazione "Agap" incita professori e genitori alla somministrazione agli studenti del Ritalin, chiamata anche "pillola dell’obbedienza" (!), barbaro psico-farmaco "contro disturbo da deficit di attenzione e iperattività", parole con le quali si intende ogni forma di vivacità e vitalità espressa dal bambino.
Come dire, se l’educazione alla sottomissione in famiglia e scuola non basta, se il vostro bambino sembra ancora essere tale, con la sua peculiare curiosità, vivacità, naturalezza e voglia di gioco, si può sempre riccorrere alle droghe legalizzate del potere: gli psicofarmaci.  


Se negli USA, patria della cieca obbedienza di massa, Il Ritalin è ormai di costume tra i "bambini cattivi" e/o che non studiano, a cui viene somministrato fin dall’asilo, in Italia ne è stata permessa la commercializzazione solo da poco (essendo prima incluso nella Tabella I degli stupefacenti, insieme a cocaina, amfetamine, oppiacei, barbiturici e ketamina).
Lo stesso studio della DEA (ente governativo USA) ha associato il suo consumo dello psicofarmaco a "episodi psicotici, illusioni paranoiche, allucinazioni e comportamenti anomali, simili alla tipica tossicità delle anfetamine. Sono state riportate gravi conseguenze fisiche e la possibilità di morte”; specificando che: “Anche senza abusi di somministrazione, gli effetti collaterali includono: cambiamenti di pressione sanguigna, angina pectoris (diminuzione transitoria del flusso di sangue e, quindi, di ossigeno nel cuore) e perdita di peso. Durante la fase di astinenza c’è la possibilità di suicidio”.
Un curriculum davvero invidiabile.‎
La vicenda, triste e drammatica, non manca di sfociare nel ridicolo. Ne è un esempio il "test" con il quale misurare la "pazzia" del proprio bambino comodamente da internet.
Dopo aver impudicamente dichiarato l’intento omologatore con la premessa "Assegnare ad ogni domanda il punteggio che meglio descrive questo bambino in rapporto a coetanei dello stesso sesso.", come se tutti dovessimo essere uguali, e la maggioranza in quanto tale rappresenta la "buona normalità", inizia il peggio.
"3. Quando gli si parla sembra non ascoltare", "6. Evita, non gli piace o è riluttante ad affrontare impegni che richiedono uno sforzo mentale continuato (ad es. i compiti di scuola)." "7. Non tiene in ordine le sue cose" "1. Da seduto giocherella con le mani o con i piedi o non sta fermo o si dimena." "6. Non riesce a stare in silenzio: parla troppo." " Interrompe o si intromette (per esempio nelle conversazioni o nei giochi degli altri)." sarebbero solo alcuni dei motivi per cui drogare il proprio bambino. Più che sintomo di malattia, al contrario ci sembra che se un bambino non risultasse "positivo" al test, sarebbe difficile a quel punto definirlo davvero un bambino.
Oltre che contestare a priori ogni trattamente pscichiatrico che pretende di "curare" la mente con delle distruttive sostanza psicoattive, che servono solo a reprimere il malessere della persona e non a curarlo, crediamo sia davanti agli occhi di tutti come in nome della medicina e della salute il potere ci proponga piani di distruzione di massa delle nostre vite libere.
Le scuole, già oggi fabbriche di obbedienza, con il Ritalin vogliono essere trasformate in vere e propri sfornatori di apatici robot ammaestrati e alienati: esattamente ciò di cui ha bisogno questo sistema criminale per continuare a mantersi in piedi…
mettiamogli lo sgambetto al più presto!

  Controlla il tuo livello di pazzia!

Approfondimenti: 

(no)blog di controinformazione sul Ritalin 

Giù Le Mani Dai Bambini contro gli psicofarmaci ai bambini 

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One Response to Ritalin a scuola: l’obbedienza in formato pillola

  1. al says:

    Wewe, ho letto questo scritto che mi avete segnalato ieri sera…..buono! davvero buono!
    Ma lo avete pure volantinato nelle scuole?

    In ogni caso…..fatene qualche copia per distribuirle all’A.L. la settimana prossima per l’iniziativa antipsichiatrica.

    Saluti Anarchici

    Gaetano

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