A Scuola di Razzismo: Aparthaid e educazione

 

 

Padova – Dopo la tristemente nota costruzione del muro "anti-spaccio", in realtà uno sbrigativo modo per ghettizzare gli immigrati di via Anelli tra recinzioni e check-point polizeschi, arriva anche quello "anti-fotografia" (?) (che nome useranno questa volta per evitare di dire anti-immigrato?). Sarà eretto tra gli studenti del Centro Territoriale Permanente (in grandissima maggioranza immigrati) e i bambini delle elementari, mentre la costruzione di un altra entrata servirà a preservare interamente la purezza della gioventù italica. Evento scatenante: un cingalese di 18 anni fotografa in cortile un bimbo di seconda per mandare a casa un’immagine della scuola dove sta imparando l’italiano.

Va da se quanto di poco conto sia un episodio simile, e quanto sproporzionato sia il provvedimento. D’altronde siamo stati abituati, soprattutto negli ultimi tempi, a ragionare così: se un italiano uccide, forse andrà in galera, o forse no; ma se un è un rom ad uccidere, allora è anche il caso (o meglio l’occasione) per varare decreti emergenzistici e razzisti per perseguitare un popolo intero attraverso espulsioni ed arresti, oltre che per creare un caso mediatico in grado di impegnare per settimane i media.
Se quella fotografia l’avesse fatta un italiano, non staremmo qui a parlarne, i giornali non avrebbero scritto nulla e sarebbe tutto rimasto un banale espisodo scolastico che, al massimo, poteva costare una partaccia di un preside.
Tale infatti sarebbe potuto rimanere un litigio (cosa c’è di più normale tra dei bambini?) su uno scuola bus tra un bambino rom e uno italiano a Roma, eppure un fatto del genere s’è presto trasformato in movente per una nazista divisione tra scuolabus per italia e scuolabus per rom. L’approvazione del provvedimento al VII municipio romano ha potuto godere dai voti di Rifondazione Comunista (?) a quelli delle destre.
Scenari simili a quelli degli USA degli anni ’50, dove biachi e neri viaggiavano in disparte; scenari da germania nazista o da sud africa dell’aparthaid, ma meglio forse dire semplicemente, scenari dell’italia razzista, securitaria e polizesca del 21° secolo.
E’ solo grazie al terrore anti-immigrato, trasmesso 24h/24 dai media, che cose simili posso accadere.
"Gli immigrati uccidono, gli immigrati spacciano, gli immigrati rubano (anche il lavoro!), gli immigrati stuprano". La cantilena, ripetuta all’infinito, ha funzionato. I genitori, impauriti nella loro apprensione e soggiogati loro stessi dalle campagne razziste del regime polito-mediatico, sostengono e arrivano addirittura a pretendere questa sorta di selezione razziale all’interno delle scuole. L’aparthaid razzista fa così il suo ingresso trionfante anche nell’educazione.
La paura anti-immigrato si trasmetterà automaticamente sul bambino, che si chiederà come mai un muro lo divide da un coetaneo di diverso colore, o perchè questo sia isolato in un diverso scuolabus, e probabilmente nella stessa TV troverà le sue false risposte. Un circolo vizioso che alimenta la stessa paura su cui il potere mette le radici della propria esistenza.

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